L’attuale legge 8 agosto 1995 n. 335 decurta pesantemente la pensione di reversibilità quando il titolare ha un reddito proprio anche modesto.
I pensionati di reversibilità, vedovi e orfani, vengono quindi colpiti due volte: la perdita di una persona cara e il drastico peggioramento del tenore di vita.
L’ ACDMAE, insieme a circa cinquanta associazioni riunite in Comitato, si batte da tempo per modificare la legge in vigore. Abbiamo promosso, col sostegno del SNDMAE e di altre associazioni, un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e siamo nello stesso tempo in contatto col Ministero del Lavoro per sostenere le ragioni dei pensionati di reversibilità e migliorare la loro attuale e spesso penosa situazione.
Una delle conseguenze più serie della nostra vita girovaga è quella di riuscire difficilmente a costituirci una pensione sostitutiva o integrativa. Il nostro futuro diventa ancora più problematico in prospettiva dell’attuale sistema di calcolo delle pensioni.
Per questo abbiamo da tempo una convenzione estremamente vantaggiosa con le Assicurazioni Generali per una pensione privata flessibile ad ottimo rendimento.
E’ possibile effettuare dei versamenti, a seconda delle disponibilità del momento, e non è necessario aspettare i 60 o 65 anni per poterne usufruire in forma di capitale rivalutato o di rendita vitalizia.